Sex and the City: The Movie per Windows

Carrie e le altre sullo schermo del tuo PC

Uno screensaver per tutte le fan di Sex and the City: The Movie: dodici tra le scene più rappresentative di un film di successo per un’applicazione gratuita, ma un po’ deludente in quanto a caratteristiche tecniche

Chi non ha mai visto una puntata di Sex and the City alzi la mano! Non posso credere che qualcuno l’abbia alzata, è andato in onda in televisione per sei stagioni, tra il 2000 e il 2004. Ha vinto vari Emmy Awards e Golden Globe, ha ospitato attori e cantanti famosissimi e la sua protagonista Sarah Jessica Parker, nel ruolo di Carrie, è diventata un’icona internazionale nel campo del lifestyle e della moda. Dopo l’uscita del film omonimo nelle sale cinematografiche non si parla d’altro.

Se anche tu ti sei fatta coinvolgere dal clima di attesa e sei andata a cercarti tutte le vecchie serie in DVD, ecco uno screensaver che ti farà rivivere le più belle scene di Sex and the City: The Movie. Potrai rivestire di glamour il tuo desktop con lo stile di Carrie, Samantha, Charlotte e Miranda, le donne che hanno conquistato mezzo mondo con il loro senso dell’amicizia e il loro modo politicamente scorretto di parlare di uomini.

Lo screensaver è un semplice slideshow di dodici scene, che dovrebbe offrire la funzionalità (che a me però non ha funzionato) di permetterti di impostare ogni schermata come sfondo della tua scrivania. Se non dovesse funzionare neanche a te puoi scaricare un pacchetto ZIP contenente la collezione di wallpaper. Inoltre, potrai personalizzare la durata dell’intervallo tra un’immagine e l’altra.

Nonostante le caratteristiche tecniche del prodotto siano abbastanza deludenti, le scene sono state scelte tra le più rappresentative del film, che cerca di sintetizzare lo spirito di quegli ormai lontani, frivoli, anni Novanta, quando si stava per ore a parlare di amore e di sesso in un locale chic. Quando una scarpa di Manolo Blahnik regalava quel non so che alla tua identità. Quando la società e la tua famiglia pensavano qualcosa di te che, chissà perché, non combaciava mai con quello che sentivi di essere tu.